Giovanni, Annamaria, Daniela, Adriana, Fabio, Francesca e Gabriele, sono solo alcuni dei protagonisti delle opere di César Meneghetti, persone con diverse forme di disabilità fisiche e psichiche che diventano parte attiva della creazione artistica, offrono nuovi punti di vista sulla realtà, accostamenti inediti e sorprendenti.
Recuperando la citazione di Rimbaud I\o_Io é un altro, la mostra di César Meneghetti al MAXXI intende scardinare i pregiudizi della società nei confronti delle persone con disabilità per proiettare il visitatore in un mondo “altro”, un universo senza barriere e preconcetti.
Promossa dalla Comunità di Sant’Egidio e curata da Simonetta Lux, la mostra nasce dal progetto realizzato nel 2005 in occasione della Biennale d’Arte di Venezia, un lavoro durato quattro anni che ha visto il coinvolgimento di circa duecento persone con disabilità fisiche o mentali.
Come afferma César Meneghetti, “la cosa che mi premeva di più era cercare nuovi punti di vista, forse nuove riflessioni che noi pseudo normali non riusciamo più a vedere”. Le persone con disabilità diventano protagonisti dei suoi lavori, opere d’arte che danno vita a dialoghi intrecciati, frammenti di parole, gesti ed espressioni raccontano eventi personali, ricordi di un passato difficile e sogni per un futuro migliore. Così la Sala Scarpa del museo si trasforma in una costellazione di proiezioni, un universo di voci, corpi e immagini che si intrecciano. La diversità si sottrae all’esclusione e l’arte diventa lo strumento per superare l’emarginazione, perché come afferma Giovanni, uno dei protagonisti delle videoinstallazioni di Meneghetti: “io ho da parte mia l’arte e ho superato tutto ( …) a me mi salva l’arte”.
È questo il messaggio che vogliamo lanciare con la mostra César Meneghetti I\o_Io é un altro al MAXXI, siamo infatti convinti che sia necessario rendere fruibile l’arte a tutti i pubblici, incoraggiando la partecipazione degli immigrati, delle persone con diverse forme di disabilità e di coloro che spesso sono relegati ai margini della società.
Parte integrante della mostra è Art as a Tool : arte di scambiarsi i mondi, un progetto di eventi collaterali in collaborazione con i Laboratori d’Arte della Comunità di Sant’Egidio per riflettere sulla necessità di superare le barriere sociali legate alla disabilità mentale.
César Meneghetti I\o_Io é un altro conferma dunque l’attenzione del museo nei confronti di questa linea di ricerca e attività, un percorso avviato sin dall’apertura che ha visto il coinvolgimento di diverse realtà: dal Festival della Salute mentale, alla collaborazione con i centri per l’immigrazione, fino alla recente iniziativa I nostri figli sono opere d’arte, realizzata in occasione della Giornata Mondiale della Consapevolezza sull’Autismo.
Il MAXXI che vogliamo deve essere aperto a tutti, e non può prescindere dall’integrazione e dall’accettazione delle diversità, perché, come afferma lo stesso Meneghetti “l’arte non può raggiungere il suo obiettivo se preclude qualcosa o qualcuno”.
Giovanna Melandri
Presidente Fondazione MAXXI